RADIO VENEZIA SPERIMENTALE

di Davide Camera

Tra le radio veneziane, merita un capitolo a parte la breve storia dell’unica radio nata nell’isola della Giudecca, Radio Venezia Sperimentale. Furono due soci e cognati, Roberto Berni e Luciano Gallo detto Bibi, i due principali motori e promotori di quella radio, che ebbe molte anime, e che visse in pieno la “voglia di andare in onda” di quegli anni.

 

 

RVS nasce nel 1977 all’interno dell’Ostello della Giudecca, dove sia Roberto che Bibi lavorano. L’entusiasmo per questa nuova “voce” fa sì che siano diversi i soci che partecipano a questa grande avventura: c’è Giampaolo Fagarazzi, che lavora nel settore edile, Ermanno Rosso, commesso da Ratti, Renato Vio, Franco Bognolo, Massimo Moderato, Mauro Casagrande, Angelo, e altri che spinti dalla “voglia di radio” che imperversa in quegli anni, si danno da fare per far nascere questa nuova voce che trasmette dall’isola che, pur divisa da uno specchio d’acqua, è parte integrante della città.

 

La radio troverà poi una sua sede autonoma nella zona di Campo Marte, a fianco dell’abitazione di Berni, e questa diventerà la croce e delizia sua e della sua famiglia. Un magazzino-negozio, che in breve, grazie a qualche lavoretto interno, diventa una radio con tutti i crismi, sia pure ancora acerba.  Tra l’altro il suono in FM fu sempre molto buono, rispetto anche ad emittenti più titolate, e nonostante noi non avessimo il tanto ambito e desiderato DBX, il compressore-espansore di dinamica.

Saranno in tanti ad avvicendarsi al microfono, in quello studio, e ognuno con la sua musica, spesso portata da casa. Arriveranno Fabio Vassallo, il fratello Stefano “Bonocore”, Michele Gregolin, Alex Ravagnan, Alessandro “Occhipinti”, Susy e la sua voce bellissima, Jimmy Maddison(nome vero), Marco Scarpa e la sua rubrica pomeridiana dei cantautori italiani, Giorgio Carnesecchi Leontini, il “folle” Oscar Canal, il simpaticissimo Oscar Puppa delle dediche, che mi ricordava tanto El Pasador, Nicoletta, “nonno Gino”, cioè Gino Rando(cognome d’arte anagrammato dal vero Nardo) che portò alla radio i cori di montagna e che curava con molto gusto le sue trasmissioni, l’attore Massimo Silvestri, l’essenziale “italianamente vostro” Stefano Seivezzo, Massimo Rosin, Bianca, Raoul Campaner, Maurizio che presentava la musica da discoteca e presentava sempre la “Electric Delight Orchestra” facendo un po’di confusione tra ELO e Rockets, Maurizio Gennarelli e Nane che proponevano la musica operistica, talvolta registrata in modo rudimentale a casa di Maurizio, Leda con le sue canzoni veneziane o d’epoca(Tajoli, Villa e giù di lì), Vittorio con la musica veneziana, Mirco Ravagnan con la sua innata simpatia e la voce alla “Gatto Silvestro DJ” che andava tanto di moda in quegli anni. E poi i notturni, in genere condotti da Angelo e Donata, oppure da Mauro, noto anche per la tradizione del “brano delle 23.30”, prima di Pappalardo e poi di Califano. E ancora i programmi impegnati, come il jazz di Renato e Franco, il rock di Massimo, e Quasar di Michele Gregolin, dedicato ai cantautori italiani. Avevamo poi delle splendide ragazze che ci facevano in qualche modo da “supporter”, che facevano il tifo per RVS senza andare mai, o poco in voce, come Roberta – che ricordo bellissima – o Gloria, che andava in onda con Oscar Puppa, mi piaceva davvero tanto ma non credo lo sapesse, o la Mimi, o ancora due cugine di cui  non ricordo il nome, una castana splendida e una mora molto simpatica. Magari, se mi leggono, si ricordano loro…

Il nuovo studio diretta fu successivamente affiancato da una saletta di registrazione ricavata da uno sgabuzzino con annesso WC, e ancora fu acquistato un registratore a bobine autoreverse che ci permise di andare in onda 24 ore al giorno, grande novità per una radio locale.

Per questa radio passai anch’io, fu il mio “battesimo del fuoco”, l’ingresso ufficiale in questo mondo. Ci rimasi un anno prima di passare ad Antenna Veneta 102, col senno di poi sarei potuto restare ancora, ma la radio stava cambiando. Ogni socio avrebbe voluto una radio diversa, si passava dalle dediche e richieste del Bibi, al jazz, ai cantautori, al cabaret radiofonico con Occhipinti & Bonocore. Tante idee, troppe, e troppa anche la spesa. Nei primi anni Ottanta, si chiuse. RVS rimase e rimane un bel ricordo, per chi la fece, come me, e per chi l’ascoltò.